Termotecnica e servizi ecologici

Efficienza energetica e certificati bianchi


Quando parliamo di incentivi per l’efficienza energetica gli strumenti messi a disposizione a livello statale sono diversi, sia per i privati che per imprese e pubblica amministrazione. Si parte dalle comuni detrazioni per passare al Conto Termico 2.0, ed infine ai certificati bianchi, oggetto del presente articolo. Ognuno di questi, presenta delle peculiarità che rendono l'agevolazione più o meno adatta a coloro cui si rivolgono.

Imprese e certificati bianchi: perché conviene

Se le detrazioni fiscali sono più adatte per i privati, perlopiù impegnati in ristrutturazioni di singole unità abitative o parti in comune, il Conto Termico 2.0, stando ai dati statistici del MISE, pur rivolgendosi anche ai privati, si ritiene particolarmente adatto per la Pubblica Amministrazione e le imprese. Queste, in aggiunta, possono agevolare l’efficientamento energetico della propria azienda usufruendo anche dei più convenienti certificati bianchi. Il motivo della convenienza è molteplice. Innanzitutto non sono limitati ad un fondo stabilito annualmente come avviene ad esempio per il Conto Termico 2.0. Nell'anno 2019, il MISE ha stanziato 900 milioni di euro. Una cifra considerevole ma comunque limitata e invalicabile. Tale limite non è previsto nei certificati bianchi, che consentono margini di manovra più ampi, quindi adatti a della progettualità di efficientamento energetico più complesse.

Risparmio energetico, economico e di burocrazia

La natura stessa dei certificati bianchi, consente alle aziende di alleggerirsi non solo dei conti economici derivanti da una migliore prestazione energetica, ma di poterlo fare anche potendo caricare gli oneri burocratici su soggetti terzi. Infatti la richiesta dei certificati bianchi è possibile solo al soggetto proponente, il quale si accollerà tutte le problematiche burocratiche per la presentazione della richiesta, mentre l'azienda si accolla gli oneri finanziari necessari per la realizzazione del progetto di efficientamento, su cui farà valere la richiesta di contributo.

Certificati bianchi e fotovoltaico

L’unico limite nell'uso dei certificati può essere legato agli impianti fotovoltaici. Questi ultimi, infatti, in base alle novità del Decreto Ministeriale di Gennaio 2017, sono esclusi dai contributi se di potenza inferiore a 20 Kw. Non sono previste altre limitazioni, anzi - per fare un esempio - perfino amministratori di più unità abitative possono rientrare in questa forma di contributo, semplicemente individuando un soggetto proponente che faccia da tramite con il GME il Gestore del Mercato Energetico. Per un approfondimento su tutte le possibilità offerte dai certificati bianchi ai fini dell’efficientamento energetico consigliamo di fare riferimento al sito Lumi4innovation.it dove il tema è stato ampiamente affrontato e declinato in tutte le sue sfaccettature, con lo scopo di offrire un chiarimento puntuale su un argomento di grande interesse e dalle importanti opportunità di risparmio economico oltre che, ovviamente, energetico.