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Appartamenti di lusso: le disposizioni in merito a Imu e prima casa


La normativa attualmente vigente in materia di immobili di lusso, e cioè quella che fa riferimento al Decreto Ministeriale n.2 del 1969, stabilisce che il pagamento dell’Imu sulla prima casa è dovuto solo se quest’ultima è considerata di lusso. Successive disposizioni hanno stabilito che, per rientrare tra gli immobili di lusso, un appartamento deve essere iscritto alle categorie catastali A1, A8 o A9 (quelle che delineano le case signorili, le ville o i castelli. L’unica eccezione riguarda le villette che appartengono alla categoria catastale A7, che pur essendo di lusso non sono soggette al pagamento dell’Imu.

Navigando sul web è possibile cliccare sulla pagina https://www.italy-sothebysrealty.com/it/s/vendita/residenziale.aspx e trovare una carrellata di alcuni tra i migliori immobili di lusso sul mercato. Uno spunto certamente interessante per chi desidera acquistare o prendere in affitto questo genere di beni.

Ma in questo articolo vogliamo concentrarci sul pagamento dell’Imu e su tutto ciò che c’è da sapere a tal proposito.

Imu e relative pertinenze: capiamone qualcosa in più

Secondo le recenti disposizioni normative, più che di prima casa (come comunemente viene definito l’immobile sottoposto a pagamento Imu) bisognerebbe parlare di unità abitativa iscritta al catasto edilizio in cui una  famiglia risiede anagraficamente.

Ma cosa succede se dimora e residenza di una famiglia non dovessero coincidere?

Nel caso in cui le persone di uno stesso nucleo familiare abbiano dimora e residenza in immobili diversi all’interno dello stesso Comune, l’esenzione sull’Imu può avvenire solo su un immobile.

A questo punto c’è da capire cosa si intende per pertinenze relative all’abitazione principale.

Si tratta di singole unità di un appartamento che rientrano nelle categorie catastali C2, C6 e C7, e che fanno parte a tutti gli effetti dell’appartamento stesso. Cosa comporta questo ai fini dell’Imu?

Anche in questo caso può essere esclusa dal pagamento dell’Imu una sola pertinenza per ognuna delle categorie catastali. 

Le pertinenze a cui abbiamo fatto riferimento delineano le seguenti unità:

La categoria C2 indica magazzini, soffitte e cantine

La categoria C6 indica autorimesse e posti macchina in garage

LA categoria C7 indica le tettoie, sia chiuse che aperte

Quindi nel caso in cui si dovesse possedere una casa con un box auto e una cantina, entrambe saranno esentate dal pagamento Imu sulla prima casa, ma se si possiede un appartamento ad esempio con due cantine o due magazzini, solo uno di essi avrà diritto all’esenzione.

I casi di esenzione del pagamento Imu

Abbiamo detto che l’Imu si paga su determinate unità abitative che rientrano in precise categorie catastali, nello specifico le categorie A1, A8 e A9.

Ma quali sono i casi di esenzione dal pagamento? E Cosa indicano le altre categorie?

Ecco la lista delle categorie per le quali non è previsto il pagamento di questa tassa. 

Con A2 si indicano e abitazioni civili, con A3 quelle di tipo economico, con A4 quelle popolari, con A5 quelle ultrapopolari, con A6 quelle rurali e con A7 quelle nei villini. 

Il caso della categoria A7 è piuttosto singolare, poiché oltre all’esenzione dell’Imu fa registrare anche l’esenzione dalla Tasi qualora risulti come prima casa. 

Sconti e riduzioni sull’Imu

Già a partire dallo scorso hanno la legge ha previsto una riduzione del 50% dell’Imu in caso di concessione in comodato a uso gratuito tra genitori e figli. Tale agevolazione è valida solo ad alcune condizioni, e cioè: 

-depositare regolarmente il contratto presso l’Agenzie delle Entrate

-presentare la dichiarazioni Imu 2018

-colui che concede l’immobile in comodato deve possederne uno solo sul territorio nazionale e deve risiedere nelle stesso comune in cui ha concesso l’immobile in comodato

-oltre all’immobile concesso in comodato, il comodante deve possedere un altro immobile nello stesso comune che costituisca anche la propria residenza e che non rientri nelle categorie catastali A1, A8 e A9.