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Chirurgia fratture mano polso e postumi


Le cinque ossa della mano che collegano il polso al pollice e le dita sono chiamate ossa del metacarpo.
In presenza di una frattura di una o più di queste ossa si parla di frattura del metacarpo, e in alcuni casi per essere riparata è necessario intervenire con una stecca o un gesso per tenere immobilizzata la parte coinvolta, o addirittura ricorrere a un intervento chirurgico per favorire la riparazione.
La frattura può essere localizzata in una delle seguenti aree della mano:

- nella nocca della dita;

- nell’area appena sottostante la nocca delle dita (questo particolare tipo è anche conosciuto come frattura del pugile);

- nella diafisi, ovvero la parte centrale dell’osso;

- alla base dell’osso vicino al polso;

- fratture scomposte (cioè una parte dell’osso non è nella sua posizione normale)

In presenza di una rottura grave, bisogna rivolgersi a un chirurgo ortopedico in quanto, come giá accennato potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per inserire apparati ortopedici per riparare la frattura.

Probabilmente sarà necessario indossare un tutore, che coprirà parte delle dita e entrambi i lati interessati della mano e del polso. Il medico analizzerà di caso in caso quanto sará necessario tenere la stecca . La durata media è di circa tre settimane.
A seguito dell’intervento chirurgico è probabile dover indossare un gesso piuttosto che una stecca.
La maggior parte delle fratture di questo genere guariscono senza problemi. Solo in casi particolari appena dopo l’intervento la nocca potrebbe presentare una morfologia diversa o un dito potrebbe risultare spostato al chiudere la mano.

I tipi di fratture che generalmente richiedono un intervento chirurgico sono: 

- Fratture nelle quali le ossa del metacarpo sono “uscite” dal luogo originario;

- Fratture che portano al disallineamento della dita;

- Fratture nelle quali l’osso ha quasi rotto, o rotto, l’epidermide;

- Dolore troppo acuto o aggravato rispetto alla prima fase del trauma.

Dopo l’operazione chirurgica è normale che la parte interessata presenti dolore e gonfiore per una o due settimane. Al fine di ridurre questi inconvenienti è consigliabile applicare ghiaccio sulla zona danneggiata tenendo la mano sollevata a livello del cuore.
Per il dolore, è possibile utilizzare una classica terapia a base di ibuprofene, acido acetilsalicilico o acetaminofene. È possibile acquistare questi farmaci per il dolore senza prescrizione medica, ma come sempre, è necessario rivolgersi al medico prima di assumerli in caso siano presenti malattie cardiache, pressione alta, malattie renali o ulcere.
Altrettanto importanti per un corretto recupero e al fine di minimizzare i postumi è necessario seguire le istruzioni su stecca o gesso impartite dal medico. Alcune di queste indicazioni sono generali, come per esempio il non bagnare gli apparecchi quando ci si lava, avvolgendoli in sacchetti di plastica per esempio, altre specifiche e collegate a casi specifici ( quando iniziare a muovere di più le dita, quando, nel caso di utilizzo di tutori rimovibili, toglierli per qualche ora al giorno ecc.)

Generalmente tra una e tre settimane dopo l’intervento ci si dovrà presentare a una visita di controllo con uno specialista. Nel caso di fatture gravi sarà necessaria fisioterapia dopo la rimozione del gesso o della stecca. In generale, si può tornare al lavoro o a svolgere attività sportive circa tra le sei e le otto settimane dopo la frattura.