Termotecnica e servizi ecologici

Cosa sono gli impianti di evapotraspirazione e fitodepurazione?


Gli impianti di evapotraspirazione come quelli di fitodepurazione sono nati come valida alternativa ai metodi classici degli impianti di depurazione delle acque reflue (subirrigazione e depurazione a fanghi attivi). L'impianto di evapotraspirazione come quello di fitodepurazione tende ad eliminare totalmente le acque reflue negli ambiti di utilizzo.
Questi impianti si inseriscono nella filosofia di restituire al terreno ciò che viene dal terreno, recuperando al ciclo produttivo acqua e sostanza organica altrimenti destinata alla rete fognaria.
Il sistema si basa sul concetto del recupero delle sostanze organiche nutrienti contenute nel refluo e sul recupero dell'acqua depurata.
Alla depurazione provvedono i microrganismi presenti in grande quantità nel terreno, che si associano ai microrganismi esistenti nelle acque di rifiuto stesse; provvedono anche le piante e la flora in genere, elaborando per il loro sviluppo le sostanze nutritive apportate dai liquami; provvede infine il terreno stesso, permettendo la fissazione di numerosi composti colloidali e disciolti presenti nei liquami, con complesse azioni chimico fisiche di adsorbimento, di precipitazione, di scambio ionico. L'ossigeno occorrente per lo sviluppo delle reazioni biologiche più rapide (aerobiche) è reso disponibile dall'atmosfera.

Un sistema di trattamento del liquame che utilizza il concetto di far assorbire alla vegetazione le sostanze nutritive contenute in esso è quello della "fitodepurazione".
La fitodepurazione infatti, sfrutta in modo determinante la capacità di evapotraspirazione del terreno sia diretta che tramite le piante e l'adsorbimento, da parte delle piante, degli elementi organici del liquame.

Questi tipi di impianti sono costituito dalle seguenti fasi:

Nel letto di fitodepurazione si attua soprattutto la depurazione del liquame sfruttando il principio della "filtrazione lenta" ottenendo un' effluente finale di ottima qualità, con rendimenti di rimozione del 90% ed oltre, ed abbattimenti della carica batterica.
Bisogna evitare che lo scarico non contenga cloruro di sodio, scarichi tossici, materiali solidi non biodegradabili.
All'uscita dell'impianto si prevede sempre un pozzetto di ricircolo di dimensioni variabili rispetto alla portata entrante, per l'alloggio di una pompa temporizzata per il rilancio delle acque di scarico intesta all'impianto qualora lo si ritenga necessario.

Fonte: http://www.apsuimpianti.it/trattamento-acque-reflue/fitodepurazione-e-evapotraspirazione