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Le leggende del ciclismo italiano


Il ciclismo è uno degli sport più conosciuti e seguiti dagli appassionati sportivi italiani, grazie anche alle gesta di grandi campioni, che hanno scritto pagine leggendarie della storia di questo sport e spinto tante persone a comprare una bicicletta e curare tutti i dettagli degli accessori per mtb e lanciarsi in lunghe pedalate sognando di diventare campioni. I grandi campioni del ciclismo hanno accompagnato diverse epoche ed ognuno di loro ha contribuito in maniera notevole a rendere seguitissimo questo sport.

Alfredo Binda

Il primo grande campione della storia del ciclismo è Alfredo Binda, nato a Nizza, emblema del ciclismo italiano a cavallo tra gli anni 20 e gli anni 30, periodo in cui vinse ben 5 Giri d’ Italia, record condiviso con Coppi e Merckx e fino al 2003 aveva anche il record di tappe vinte al giro, è stato superato dal velocista Mario Cipollini. La fama di Binda, non è limitata ai confini nazionali, infatti ha vinto anche tre campionati del mondo, anche questo un record condiviso con altri tre atleti. Una delle storie più belle su Binda risale al 1930 quando fu pagato dagli organizzatori del Giro d’ Italia per non partecipare, vista la sua manifesta superiorità.

Gino Bartali

Gino Bartali, nato a Ponte d’ Ema in provincia di Firenze, nel 1914 è considerato un campionissimo che infiammato le platee degli anni 40 soprattutto per la sua rivalità con Fausto Coppi. Bartali ha vinto tre giri d’ Italia nel 1936 e 1937 1946 e due Tour de France nel 1938 e nel 1948, quest’ ultimo ha avuto grande importanza a livello nazionale, poichè è considerato l’ evento che distolse l’ attenzione dall’attentato a Palmiro Togliatti e da un’ eventuale guerra civile. Gino Bartali è anche stato insignito del titolo di Giusto,come eroe dell’ Olocausto, per il servizio reso durante la guerra, quando compì numerosi viaggi in bici da Terentola ad Assisi nascondendo nel telaio della bici numerosi documenti falsi per la fuga di ebrei rifugiati. leggende ciclismo italiano

Fausto Coppi

Fausto Coppi, nato a Castellania provincia di Alessandria nel 1919, è il più grande campione del ciclismo italiano per i prestigiosi e numerosi successi raggiunti nell’ arco della carriera. Nel suo palmares, il fenomeno alessandrino, contempla: 5 vittorie al Giro d’ Italia(1940, 1947, 1952, 1953) e due Tour de France nel 1949 e nel 1952, che ne fanno uno dei pochi eletti ad aver centrato più volte la doppietta Giro-Tour. Nella sua carriera Coppi ha vinto anche un campionato del mondo nel 1953 e anche numerose gare su pista come il campionato del mondo inseguimento nel 1947 e nel 1949. Fausto Coppi morì il 2 gennaio 1960, per colpa della malaria che lo avevo colpito durante uno dei suoi soliti viaggi in Africa, dove amava andare a caccia.

Marco Pantani

Il campione più amato delle ultime generazione è senza dubbio Marco Pantani, scalatore romagnolo nato a Cesena nel 1970. Pantani inizia la sua carriera nel 1994 con la Carrara e si fa subito notare per i successi al Giro e al Tour, che ne fanno la grande promessa del ciclismo italiano. Il suo anno di grazia è il 1998, quando infiamma i tifosi italiani con le sue grandi imprese in salita che lo portano a vincere sia il Giro d’ Italia che il Tour de France. La carriera di Pantani, soprannominato il pirata visto che correva sempre con una bandana in testa, subisce un brusco stop nel 1999, quando mentre si sta avviando a vincere il suo secondo Giro d’ Italia, viene espulso dal Giro per valori d’ ematocrito troppo alti. Caduto in depressione, Marco Pantani morirà per arresto cardiaco causato da overdose di cocaina il 14 febbraio 2004, rimanendo per sempre nel cuore di tutti gli appassionati di ciclismo. Sulla morte di Pantani ci sono ancora molti dubbi, infatti è stata da poco riaperta l’ inchiesta per fare chiarezza sulla morte di questo campione.