Elettronica e tecnologia

La DJI e l’Hasselblad danno vita al Ronin M600


Che cosa succede se una delle più importanti aziende produttrici di droni professionali come la DJI e il più antico costruttore di macchine fotografiche digitali come la Hasselblad decidono di mettersi insieme? Succede che danno vita ad uno straordinario prototipo di altissimo livello nel campo dei droni denominato DJI Ronin M600. Infatti la forza di questo modello sta nella sua fotocamera in A5D che alza senza dubbio la posta in gioco. Così ci troviamo di fronte ad un drone che ha tutte le caratteristiche di un esacottero ma al massimo livello con un’autonomia di 35 minuti grazie ad una connessione LightBridge 2 che consente di trasmettere i video che vengono realizzati in HD per una distanza di 5 km.

Inoltre questo drone si presta nel trasportare apparecchiature pesanti con un peso non superiore a 6 kg, dato che è stata assemblata su di esso una Hasseblad A5D. Analizzando attentamente le potenzialità della sua fotocamera scopriamo che essa è da 50 mpx ed è a medio formato con sensore CMOS con un obiettivo dall’escursione focale da 50mm f/3.5, che come sappiamo può catturare immagini topografiche sensazionali, ottimizzate al massimo per il rilevamento aereo. Con queste caratteristiche è evidente che ci troviamo di fronte ad un modello professionale non adatto ai neofiti. Infatti il Ronin è scelto in particolar modo da i direttori della fotografia nel campo cinematografico proprio per il tipo di riprese che possono essere realizzate grazie all’integrazione della fotocamera Hasselblad.

Ovviamente essendo uno dei brand più costosi del mercato fotografico mondiale, è inevitabile che il prezzo superi i 6000 mila euro pensati inizialmente per un modello con Gimbal. Il motivo è da rintracciare nell’assoluta qualità e professionalità delle macchine fotografiche Hasselblad che furono sviluppate per le riprese aeree durante la seconda guerra mondiale e usate durante l emissioni spaziali della Nasa del 1962.