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Come registrare un marchio e tutelarlo

Se stai creando un brand o sei interessato a tutelare i tuoi prodotti già esistenti, questo articolo ti illustrerà i principali punti da tenere in considerazione! Ti spiegheremo le linee guida essenziali nella tutela del marchio, dalla registrazione del marchio alla possibilità di azioni atte a proteggere il tuo marchio.

La nostra società, capitalista e consumista, è ormai invasa da marchi legati a piccole identità ma anche a grandi multinazionali: Coca Cola, Ferrero, Nike e Apple sono solo alcuni dei marchi registrati che occupano una grande fetta del mercato mondiale. Sono nomi conosciuti in tutto il mondo e molto pervasivi, perché le menti dietro ai loro prodotti sono riuscite a dare un valore universale al marchio, indipendentemente dai prodotti commercializzati.

Ma cos’è un marchio?

Prima di tutto, bisogna chiarire che il marchio è il segno distintivo che un’impresa utilizza per contraddistinguere i propri servizi e i propri prodotti da quelli dei concorrenti commerciali. Ma in questo articolo intenderemo tale tipologia di marchio sempre come marchio registrato; cioè un marchio che, dopo una fase di registrazione negli uffici preposti, gode di una maggior protezione a livello legale e quindi una maggior tutela. Ciò ovviamente non significa che non si possa incorrere in violazioni da parte di terzi che utilizzano il marchio in modo improprio o non autorizzato, ma ovviamente in questi casi sarà possibile esercitare la propria tutela affidandosi ad un consulente legale specializzato.

In pratica, se avete deciso di creare un nuovo brand e volete proteggere le vostre creazioni e l’immagine della vostra azienda, dovrete rivolgervi agli uffici di competenza per ottenere la tutela legale, che può essere sia nazionale, sia comunitaria, sia internazionale.

Perché registrare un marchio? E come?

La registrazione del marchio è essenziale per la buona riuscita di un’iniziativa imprenditoriale, perché concede vari diritti. Ma due in particolare sono i più importanti e riguardano la titolarità e l’esercizio del marchio:

  • Diritto di uso esclusivo del marchio;
  • Diritto di vietare a terze parti l’uso di un segno identico o simile al marchio, sia per prodotti e/o servizi affini sia non affini.

È chiaro che chi dovesse infrangere i diritti del proprietario del marchio può incappare in diatribe giudiziarie, che possono stabilire ammende anche molto pesanti.

Ma non tutti i segni distintivi di un’azienda possono essere registrati. I marchi, infatti, devono possedere alcuni requisiti per poter essere registrati, a tutela sia dei marchi già esistenti sia dei consumatori. I requisiti più importanti sono:

  • Originalità: il marchio deve avere carattere distintivo, cioè deve permettere l’individuazione dei prodotti fra tutti i prodotti dello stesso tipo, senza però usare le denominazioni generiche (ad es. pane, latte, pandoro etc.), né le indicazioni descrittive delle caratteristiche principali del prodotto (ad es. brillante, morbido etc.); non possono neanche sfruttare segni di uso comune (ad esempio super, iper, extra etc.).
  • Verità: il marchio deve rispettare il principio di verità, cioè deve contenere segni che non ingannino il consumatore sulla qualità o sulla natura dei prodotti o dei servizi commercializzati.
  • Novità: ovviamente il marchio non può essere uguale o simile ad altri marchi già presenti, né può essere composto da segni di uso comune nel linguaggio contemporaneo. Questo aspetto è complementare rispetto al principio di originalità, ma distintivo.
  • Liceità: il marchio deve rispettare il principio di liceità, per cui non può contenere segni offensivi della legge, dell’ordine pubblico e del buon costume.

In assenza anche di uno solo di questi requisiti, la registrazione del marchio si dice che sia “nulla”.

Dopo queste informazioni essenziali, è però necessario porsi una domanda fondamentale. I marchi sono tutti uguali? Ovviamente no.

Le tipologie di marchio

Esistono moltissime categorie di marchi, con spesso altrettante sottocategorie che specificano la provenienza, la qualità o altre caratteristiche del marchio. Per quanto riguarda i marchi registrati dalle aziende, bisogna fare alcune distinzioni:

  1. Il marchio di fatto è un marchio non registrato che gode comunque di alcune tutele. Un marchio non registrato può essere protetto se è utilizzato e riconosciuto come segno distintivo da un gruppo più o meno grande di consumatori. Tale marchio decade se viene meno il suo utilizzo, o se è oggetto di “volgarizzamento”.
  2. Essenziale è la distinzione tra un marchio forte e un marchio debole. Il primo si usa per indicare quei marchi che hanno una forte capacità distintiva e una grande originalità, mentre il secondo indica quei marchi che presentano una scarsa originalità ma sono comunque abbastanza distintivi da permettere di individuare i prodotti dell’azienda proprietari del marchio.
  3. Altra importante differenziazione è tra il marchio individuale, che distingue un singolo prodotto o servizio di un imprenditore, e il marchio collettivo, che garantisce la qualità e l’origine di una gamma di prodotti e servizi.

Esistono poi i marchi di qualità e i marchi di origine, e ognuno di questi contiene molti altri sotto-marchi. Adesso hai le conoscenze di base riguardo il mondo della tutela del marchio, ma se vuoi iniziare a muovere i primi passi  da imprenditore ciò che ti ho spiegato è solo il minimo indispensabile che devi sapere.

Ti consigliamo di approfondire anche gli ambiti del copyright del marchio, della licenza, della commercializzazione e della convalidazione del marchio, la cui conoscenza è necessaria per essere davvero preparati su questo tema.

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