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Borsite alla spalla: come curarla in sicurezza


La borsite alla spalla è tra le patologie più diffuse tra gli sportivi che viene studiata nei corsi di fisioterapia ecm. Infatti, in questo tipo di patologia il ruolo di questa figura professionale risulta indispensabile per la completa guarigione.

Che cos’è la borsite alla spalla?

La borsite sub deltoidea è un’infiammazione della borsa subacromiale che si trova tra il muscolo sovraspinoso, il deltoide e il processo acromiale della scapola. Quando è infiammata accumula acqua al suo interno. Invece se subisce un trauma si riempie di sangue.

Se i movimenti sono ripetuti nel tempo la borsite si cronicizza e non risponde più alle terapie riabilitative, per questo è molto importante andare immediatamente dal medico nel caso in cui si percepisca l’infiammazione.

I sintomi

In questo quadro generale è molto importante riconoscere i sintomi di tale patologia per poter intervenire immediatamente. Sono molto comuni a quelli dell’infiammazione dei muscoli che fanno parte della cuffia dei rotatori e vengono confusi dal paziente con altre problematiche meno gravi che rendono i movimenti della spalla dolorosi.

I sintomi della borsite si manifestano in tre fasi:

·         Dolore ricorrente: quando la borsa subacromiale viene sottoposta a sforzi eccessivi.

·         Fase acuta: il liquido sinoviale si addensa, il braccio fa male anche solo quando si solleva.

·         Fase cronica: dolore costante, anche a riposo. In questo caso si può arrivare anche ad una tendinite.

Dolore, gonfiore, arrossamenti o sensazione di calore nella zona, sono tutti sintomi che si presentano in queste fasi, ma ciò che le differenzia è la frequenza con cui si presentano.

La Diagnosi

Senza visita medica non è possibile diagnosticare la borsite alla spalla. Nella prima fase verrà effettuata una visita con palpazione, successivamente si faranno indagini diagnostiche più precise per capire l’entità del danno e lo stato di avanzamento, come la radiografia e la risonanza magnetica.

Grazie ad esse è possibile escludere altre patologie correlate, come appunto la tendinite di cui sopra, ma anche stabilire una prognosi precisa.

La terapia inizialmente è uguale per tutti: il riposo. Infatti solo lasciando completamente a riposo l’area interessata si può ridurre l’infiammazione. Bisogna dare al corpo il tempo di guarire. A certi stadi, anche il solo stare sdraiati su un lato mentre si dorme può compromettere la guarigione.

Inoltre, fin da subito occorre utilizzare un semplice rimedio della nonna: la borsa dell’acqua fredda sull’area interessata. Dopodiché, sarà necessario l’intervento di un fisioterapista e farmaci qualora il medico li avesse prescritti.

Il lavoro del fisioterapista

Nei corsi fisioterapia ecm si insegna come valutare le condizioni del paziente che deve curare una borsite perché solamente dopo aver svolto una visita valutativa il fisioterapista può capire come intervenire.

In alcuni casi infatti ci sarà bisogno di massoterapia, in altri del rinforzo selettivo degli elastici o dei bendaggi funzionali. Ma ad un certo punto tutti arriveranno ad effettuare la rieducazione propriocettiva ed esercizi isocinetici per il rinforzo e la completa guarigione.

Il fisioterapista non può sapere in partenza quanto tempo ci vorrà per la guarigione, perché trattandosi di muscoli, è molto soggettivo il tempo impiegato per ritornare in salute.