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L’agopuntura è un metodo di cura alternativo rispetto alla medicina tradizionale, ma non per questo da considerare alla stregua di una stregoneria o di qualcosa che non abbia alcun fondamento scientifico. Alla base di questa medicina alternativa, vi è infatti la certezza che il corpo, in quanto insieme di sistemi funzionali, possa rispondere in maniera precisa e immediata agli stimoli effettuati sul sistema nervoso allo scopo di trattare diverse patologie.
I vantaggi dell’agopuntura sono presto detti. Intanto, la cura di svariate patologie comuni come emicrania, colite, gastrite, avviene per mezzo di aghi, i quali vengono inseriti nelle parti del corpo che si collegano al dolore per sbloccare l’interruzione del flusso di energia: questo significa che l’agopuntura non si serve di medicinali o farmaci per curare la patologia, ma utilizza un trattamento endogeno, volto a fare leva sulla stimolazione del sistema nervoso dell’individuo. In questo modo – e questo è senza dubbio un altro vantaggio importante – si garantisce la durata del risultato, la cui qualità è comunque direttamente proporzionale a diversi fattori, come la risposta dell’individuo alla cura, che è variabile in funzione dell’età e del suo stile di vita.
Lo svantaggio principale dell’agopuntura è che la durata della risposta positiva del corpo a queste stimolazioni esercitate mediante l’uso degli aghi e della pressione non è sempre lunga nel tempo; inoltre, se la malattia di cui si soffre è una patologia che non fa riferimento al problema “psicologico” – ma è quindi una malattia organica – l’agopuntura non riesce a fermare la malattia. Questo comunque non significa che questa medicina alternativa sia inutile: poter esercitare una stimolazione del sistema nervoso è utile anche quando la malattia è organica, perché anche se non si riesce a risolvere del tutto il problema, si può comunque aiutare l’individuo ad affrontare lo stress delle cure attraverso una cura palliativa.
