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I traslochi a Torino e la burocrazia


I traslochi a Torino sono all’ordine del giorno, visto che nella città che pulsa sotto la Mole Antonelliana arrivano giovani da tutta Italia per studiare ingegneria al celeberrimo Politecnico, ma non solo, anche tanti tecnici esperti vogliono sfruttare tutte le condizioni favorevoli di lavoro e di avanzamento professionale nelle enormi ditte che si trovano nel capoluogo piemontese. Per non parlare poi degli abitanti stessi che effettuano traslochi a Torino per spostarsi da un quartiere ad un altro o che decidono di andare a vivere in periferia. Anche a Torino, come nelle altre grandi città italiane, i traslochi presumono due tipi di problemi: problemi di natura logistica, derivanti  dal valore relativo al passato di molti edifici che non possono assolutamente venire lesionati e che quindi esigono speciale attenzione e problemi derivanti dalla burocrazia per l’ottenimento dei permessi occorrenti per effettuare i traslochi a Torino.

 

 

Nel capoluogo piemontese il permesso per l’occupazione del suolo pubblico per i traslochi a Torino si deve richiedere al Corpo di Polizia Municipale in carta da bollo, almeno 4 o 5 giorni prima della data dell’effettivo trasloco: alla richiesta del permesso bisogna allegare le dimensioni della superficie da occupare nei traslochi a Torino, il periodo di tempo dell’occupazione stessa e naturalmente la ricevuta di versamento del canone prestabilito. La richiesta può essere presentata sia da chi deve effettuare il trasferimento o dalla ditta di traslochi a Torino incaricata. La richiesta del permesso di occupazione del suolo pubblico è solo un’incombenza da espletare purtroppo: quando si cambia residenza gli enti da avvisare sono tanti e la burocrazia in questo caso può diventare un incubo.

 

D’altronde sono tutte incombenze obbligatorie per fare i  traslochi a Torino, quindi bisogna armarsi di tanta pazienza e cominciare ad avvisare gli enti preposti a questi servizi: acqua; anagrafe; gas; luce; medico; spazzatura; tasse, telefono. Cominciamo dall’ultima che è la più semplice e si può fare anche per telefono: per velocizzare tutto infatti, la disdetta della linea fissa o il trasloco della linea stessa si possono fare chiamando un’operatrice per telefono. Per le altre incombenze invece bisogna recarsi di persona negli uffici preposti che però cambiano da regione a regione e anche da città a città. Per quanto riguarda il servizio postale invece, con pochi euro si può avere un servizio, chiamato “Seguimi”, grazie al quale si può far arrivare tutta la posta al nuovo indirizzo: il servizio “Seguimi” ha una durata di 3 mesi, rinnovabile per altri 3.