Servizi finanziari e legali

Contributi e incentivi a fondo perduto per aziende agricole


Fare agricoltura in Italia non è agevole, come del resto si può capire facilmente assistendo ad uno dei tanti servizi che negli ultimi tempi vengono proposti all’interno delle trasmissioni di attualità politica. Non solo i nostri prodotti vengono spesso sacrificati a logiche paradossali provenienti da Bruxelles, ma anche da un punto di vista puramente legislativo l’agricoltura italiana sembra essere vista come una sorta di figlio di un Dio minore.

Eppure, almeno stando ad una serie di report pubblicati di recente, si assiste ad un ritorno da parte di molti nostri connazionali al lavoro nei campi, tanto da far prefigurare una sorta di ritorno al passato, ad un’Italia di stampo prevalentemente rurale travolta dopo gli anni ’50 dal boom economico e dalla grande industrializzazione. In questo quadro occorre però capire se fare impresa nel settore agricolo, oggi, convenga e se siano disponibili strumenti in grado di prefigurare l’agricoltura 2.0, quella che dovrà caratterizzare appunto l’immediato futuro. Uno degli ausili chiave è naturalmente la possibilità di attingere a finanziamenti in grado di fornire la necessaria base economica e in tal senso va ricordata la presenza della Legge 135 del 1997, per effetto della quale è possibile non solo ottenere incentivi e contributi a fondo perduto per l'avvio di nuove attività agricole, ma anche l’eventuale subentro di un giovane imprenditore nell'azienda di famiglia.

La somma erogata è a fondo perduto per una larga parte, mentre il resto del capitale erogato va restituito sulla base degli impegni assunti. In particolare gli incentivi e i contributi a fondo perduti che rientrano negli ambiti attuativi della legge 135/97 vengono erogati prevedendo l’accensione di mutui a tasso agevolato, la cui parte da rimborsare si attesta al 50% del capitale erogato nel caso in cui il soggetto beneficiario faccia parte dei territori espressi nel ESL nell'Ob.1 e al 40% se invece facente parte dei territori espressi nell’ESL di altre regioni. Tra i requisiti necessari per poter usufruire di questa particolare tipologia di finanziamento va ricordata l’età anagrafica tra i 18 e i 36 anni, il possesso della qualifica di imprenditore agricolo oppure il suo conseguimento entro due anni dalla presentazione della domanda di finanziamento e l’ubicazione della sede aziendale in uno dei territori per i quali è stato espressamente varato il piano. La domanda per quanto concerne il nostro Paese, va inoltrata a Invitalia, collegandosi al suo sito e in particolare alla pagina riservata agli incentivi per le aziende agricole.

La legge ha il chiaro obiettivo di incentivare le iniziative imprenditoriali nel settore agricolo, soprattutto da parte di quei giovani che abbiano la loro residenza all’interno di aree definite a rischio depressione dall'Unione Europea oppure sulle quali gravi un ritardo nello sviluppo che deve essere colmato. In questa categoria rientrano anche le aree a forte declino industriale o i territori rurali svantaggiati. I prestiti a fondo perduto per l’agricoltura possono rappresentare un ottimo strumento per chi intenda portare avanti la sua attività potendo contare su risorse aggiuntive cui attingere in momenti particolari. Proprio per questo si consiglia di addentrarsi ulteriormente nella materia, attingendo dagli articoli e dalle notizie in tema presenti su infoprestitisulweb.it, ove la tematica relativa ai prestiti viene continuamente aggiornata da news e articoli di approfondimento.