Il meteo ha un impatto sull’economia decisamente importante: probabilmente più di quanto tu possa pensare. Esso si dimostra decisivo in un gran numero di settori produttivi e commerciali: il primo esempio che si può menzionare è quello dell’agricoltura, ma non si può trascurare l’ambito energetico, tra gli altri. Il global warming, per di più, promette di esercitare un’influenza ancora maggiore: insomma, tutto concorre a far ipotizzare che il lavoro del meteorologo in un avvenire non troppo lontano diventerà sempre più importante.
Anche il settore del turismo risente in misura significativa delle condizioni meteo, in senso negativo o positivo a seconda dei casi: prova a pensare a cosa comporta un’estate piovosa per chi possiede un piccolo albergo o anche solo una gelateria. E, d’altro canto, i mesi di giugno e luglio molto caldi presuppongono un aumento degli acquisti di ventilatori e condizionatori. Il maltempo è un disastro per l’agricoltura, non tanto per le precipitazioni – per così dire – tradizionali, quanto per i fenomeni violenti sempre più frequenti negli ultimi tempi: i temporali e le grandinate assumono la forma di bombe d’acqua che finiscono per rovinare i raccolti e mettere ko il lavoro delle aziende agricole.
Chi è alla ricerca di previsioni meteo attendibili può fare sicuro affidamento su Meteogiuliacci.it, il sito sorto dalla passione e dalla competenza del colonnello Mario Giuliacci: una figura che è un punto di riferimento nel settore, nota anche al grande pubblico per la sua esperienza in tv sui canali Mediaset, oltre che per la rubrica tenuta sul Corriere della Sera. Innovazione, serietà e facilità di utilizzo: sono questi i tratti peculiari del sito di Mario Giuliacci.
Viene spontaneo domandarsi, a questo punto, che cosa sia lecito attendersi per il futuro. Partendo dal presupposto che ogni condizione climatica fa felice qualcuno e rende infelice qualcun altro (la pioggia, per esempio, induce le persone a rimanere in casa, e quindi aumenta gli ascolti televisivi), i cambiamenti climatici che si stanno concretizzando su scala mondiale lasciano ipotizzare danni che forse sul breve termine sono impossibili da notare, ma che sul lungo periodo rischiano di risultare irreparabili.
Per approfondire il tema possiamo fare riferimento alle stime che sono state fornite dall’Ipcc, il gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, secondo cui nei prossimi 80 anni il global warming favorirà una crescita media delle temperature superiore a 1.4 gradi, ma potenzialmente capace di arrivare fino a 5 gradi. Tra le tante conseguenze a livello economico di una situazione del genere, la sofferenza per il settore agricolo è la più facile da preconizzare, non solo in virtù dei danni provocati dalla siccità, ma anche a causa delle aggressioni che potrebbero provenire da nuovi parassiti.
In questo momento la desertificazione coinvolge due miliardi di persone, e il fenomeno è destinato ad aumentare nel corso dei prossimi anni: questo implica che le condizioni di vita di un gran numero di persone saranno rese estremamente complicate. In più, si verificherà un incremento dei prezzi delle materie prime, e ciò si rifletterà in ulteriori stress economici. Le conseguenze sono potenzialmente disastrose: è opinione comune, per esempio, che uno dei motivi alla base della Primavera araba e delle rivolte che l’hanno caratterizzata nel 2011 sia rappresentato dal consistente aumento dei prezzi del grano. Insomma, quando si parla di riscaldamento globale è necessario tenere conto degli effetti che esso è in grado di innescare sia a livello economico che dal punto di vista politico.