Motori e trasporti

Ambiti di utlizzo dei quad atv


Dalla sua introduzione al pubblico nel 1960, l'All-Terrain Vehicle (ATV), ha incontrato non poche polemiche soprattutto relativamente alla loro sicurezza, ed infatti gli originari ATV a 3 ruote sono presto stati sorpassati dai modelli a 4 ruote che comunque, nonostante in miglioramenti, presentano ancora alcuni rischi e in molti Stati hanno vietato la guida dei quad ai minori di 16 anni di età.

Tuttavia, una delle polemiche più predominante in materia di ATV è la definizione delle aree in cui sono consentiti ed il loro ambito di utilizzo. Dove e quando questi veicoli possono essere guidati è sempre apparso come un problema anche e soprattutto a causa di quei sedicenti “quaddisti” che si fanno beffe delle normative di circolazione stradale, dell’ambiente, del rispetto della proprietà altrui credendosi in diritto di poter attraversare campi coltivati o di poter alzare polveroni in prossimità di abitazioni di campagna.

Gli ambientalisti sono alcuni dei più grandi avversari di ATV. Essi credono che i piloti che usano gli ATV a fini sportivi fanno un uso sconsiderato dell'ambiente. Ad esempio, essi sostengono che il veicolo viene utilizzato eccessivamente in aree che sarebbero da considerare biologicamente sensibili, come le zone umide e le dune di sabbia. Gli ambientalisti sostengono che le impronte profonde di alcune gomme Quad ATV sono in grado di scavare canali che drenano le aree paludose. Affermano inoltre che questi pneumatici danneggiano l'attenta cura della maggior parte dei percorsi in motoslitta e aumentano i livelli di sedimentazione nei flussi.

I fautori di ATV, tuttavia, sostengono che la particolare tipologia di pneumatici sono necessarie proprio per la navigazione sicura in terreni fangosi e spesso rocciosi. Essi sottolineano anche a una serie di risultati che attribuiscono l'erosione e il degrado degli habitat vulnerabili di queste zone altamente sensibili che non dipendono dall’utilizzo del quad ma dall “out-of-control” di regolamentazione di aree abitative ed industriali e soprattutto delle industrie estrattive.

In alcuni paesi sono nati veri e propri gruppi di difesa dell’ATV trail riding e si sono spinti fino al punto di acquistare terreni per semplificare la vita agli amanti del quad. Provvedono alla costruzione ed al mantenimento di sentieri adeguati per gli ATV e si occupano di ottenere l'autorizzazione direttamente dai proprietari terrieri per poter utilizzare i loro terreni per la guida in fuoristrada. E l’attività di gran lunga più importante svolta da questi gruppi di difesa è l’impegno nell’educazione dei quaddisti che vengono sensibilizzati ad un utilizzo rispettoso dell’ambiente dei loro ATV.

Purtroppo, coloro che non seguono le regole, spesso influenzano negativamente l'immagine dell’opinione pubblica che generalizza ritenendo la totalità dei quaddisti impegnati a scorazzare su senza permesso su terreni privati o sentieri magari utilizzati per il trekking. Senza contare di quanti, con modifiche ed elaborazioni, adottano scarichi da competizione e non sono più conformi alle normative sull’inquinamento acustico. Insomma, allo stato dei fatti il quad è un mezzo che non viene visto di buon occhio al di fuori delle piste da competizione.

Probabilmente la scelta di destinare aree demaniali al fuoristrada ponendole sotto il controllo di associazioni che si impegnino ad instillare la giusta educazione, potrebbe essere la strada giusta da percorrere e si eviterebbero tante diatribe che, se mal gestite, diventano cause di insoddisfazione generale quando invece, soprattutto in momenti di crisi come quella che viviamo, si potrebbero creare nuove opportunità di lavoro economicamente rilevanti.