Formazione, cultura e arte

Il rito della cremazione


Nonostante la cremazione sia un rito antichissimo e riservato - sia per gli antichi Greci che per i Romani - ai nobili, è tornata all'attenzione dell'Occidente quando il corpo del poeta Shelley fu bruciato in spiaggia nel 1822.
Nel 1963 la Chiesa Cattolica ha abolito il divieto della cremazione ed oggi questa scelta è avallata da centinaia di persone nel mondo mentre in Italia soltanto da una media dell'8% dei casi.
Analizziamone tutti gli aspetti. Probabilmente sono ancora carenti su tutto il territorio le strutture adeguate al servizio cremazione. Ma il trend è in crescita poiché questa scelta non sottrae spazio o risorse ai vivi, non inquina e soprattutto si rivela una scelta più economica e funzionale di altri tipi di sepoltura.

Cremazione: come fare

La richiesta di cremazione deve provenire dal defunto tramite testamento o per volontà del coniuge o in mancanza del coniuge, per volontà manifestata dal parente più prossimo entro il sesto grado e, in caso di esistenza di più parenti dello stesso grado, dalla maggioranza dei parenti di pari grado.

Le norme sulla Cremazione

La prassi della cremazione è ben delimitata dallo standard CEN EN 15017/2005 e dal codice etico International Cremation Federation con precise modalità di rispetto e tutela della salma di divieto di commistione di ceneri, cremazione di soli resti umani, divieto di commercializzazione di prodotti o di residui di cremazione e soprattutto di diritto della persona a decidere della destinazione finale delle proprie ceneri. Infatti a seguito della cremazione e della depurazione dei fumi si raccolgono gli esiti della combustione e si possono ritirare le ceneri in urne funerarie. L'Amministrazione Comunale autorizza il coniuge o il parente più prossimo del defunto a custodire l'urna cineraria presso la propria abitazione. Per l'autorizzazione occorre presentare:

Cremazione e dispersione delle ceneri

Dopo la cremazione della salma è possibile effettuare la loro dispersione, secondo la volontà del defunto, in aree appositamente destinate all’interno dei Cimiteri, in natura (esempio in mare, lago, fiume, bosco, purché libera da manufatti e natanti ) o in aree private all’aperto, con il consenso del proprietario. L’incaricato della dispersione può essere stato scelto dal defunto, oppure può essere il coniuge, altro familiare, esecutore testamentario, rappresentante legale dell’Associazione di Cremazione, alla quale il defunto era iscritto. La dispersione delle ceneri è autorizzata dall'Ufficiale di Stato Civile del Comune in cui è avvenuto il decesso. Per ottenere questa autorizzazione occorre presentare: