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Simona Vicari in merito alla ripresa nel mercato della casa: ora tocca alla Sicilia


La ripresa del sistema Italia è riscontrabile nella ripresa del mercato delle case come riportano in maniera confortante i numeri, anche se bisognerà lavorare ancora più intensamente e con impegno. Gli italiani hanno infatti ripreso ad investire nel settore immobiliare. Le costruzioni sono infatti da sempre l’unità di misura per calcolare l'estensione della crescita.

Simona Vicari afferma che sarà necessario lavorare in maniera integrata per inglobare anche la regione Sicilia nell’onda della ripresa.

Se il mercato immobiliare ha la sua ripresa in Italia deve necessariamente ripartire anche in Sicilia. Le condizioni affinché questa ripresa avvenga sono, infatti, presenti. Ciò considerando l’inversione nel Paese, le azioni dell’Esecutivo nazionale e, soprattutto, prendendo in considerazione l’intelligente dinamismo presente nell’isola.

Simona Vicari

Le politiche promosse dal Governo - come ad esempio il bonus per le ristrutturazioni e gli incentivi offerti ai fini di un efficientamento energetico - 2.8 milioni di contribuenti italiani hanno speso circa 16 miliardi impiegati per interventi di ristrutturazioni e 445.000 contribuenti hanno utilizzato 3.3 miliardi per effettuare riqualificazioni energetiche.

Inoltre, grazie al piano casa presentato dal Mit, tutte le regioni sono in grado di usufruire di 460 milioni di euro fino al 2024, 46 dei quali solo nella regione Sicilia. Questo investimento dell’esecutivo si associa anche all’ampio piano di investimenti in merito alle infrastrutture approvato dall’Anas. Si tratta di 4 miliardi di euro con un effetto indotto atteso di circa 12 miliardi.

Il Governo ha pertanto fatto il suo dovere, ma sarà necessario continuare ad impegnarsi in tal senso. Impegno che interesserà anche, e soprattutto, i privati e le associazioni che saranno chiamate a fornire una spinta ancora più positiva e costruttiva. È fondamentale avere coraggio, un coraggio che interessa tutti: il “pubblico” deve ricorrere alla professionalità privata e il “privato” deve riporre la sua fiducia nello Stato e nelle Istituzioni.

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