Enti, servizi pubblici e sociali

Statali, in arrivo un giro di vite sui fannulloni


I luoghi comuni spesso non sono altro che dei grandi abbagli. In Italia poi siamo dei campioni a giudicare sulle apparenze o sulle dicerie, lasciandosi spesso trasportare dal qualunquismo e dal populismo. Politici ladri, immigrati delinquenti, donne procaci etichettate come poco di buono e così via. Un altro grande parallelo che spesso si fa è quello degli statali fannulloni. Nei discorsi tra amici o anche più formali spesso, di fronte ad un dipendente pubblico, ci si lascia andare a battute dove si evidenzia il poco lavoro che si compie se non proprio la nullafacenza di certi incarichi.

Come sempre non c'è cosa di più sbagliato che generalizzare e di fare di tutta un'erba un fascio, ma purtroppo i tanti episodi del passato, e purtroppo anche quelli recenti, dimostrano che c'è una minima parte di statali che non si comporta proprio nella maniera più corretta. Una scorrettezza verso i cittadini ma anche verso i colleghi, che a volte si vedono additare colpe che non hanno, lavorano anche per gli altri, ma che però peccano di omertà in molti casi. Stiamo parlando ovviamente dei fannulloni, overo di quei dipendenti statali che, una volta timbrato il cartellino se ne vanno ad una delle feste di compleanno Roma, a fare la spesa o anche a fare un secondo lavoro. 

Dagli scoop tv alle reazioni politiche

Solitamente sono due i modi in cui i fannulloni vengono scovati. Nella grande maggioranza dei casi è la polizia o guardia di finanza che, con telecamere nascoste e appostamenti, coglie sul fatto i dipendenti scorretti e li denuncia all'autorità giudiziaria. Delle volte invece sono alcune trasmissioni televisive o inchieste giornalistiche che colgono sul fatto i dipendenti lavativi, con la conseguenza di creare attorno alla vicenda maggior clamore mediatico. E' il caso di una delle ultime puntate di Piazzapulita, il programma tv d'inchiesta e approfondimento de La7 condotto da Corrado Formigli, che ha pizzicati diversi dipendenti che passavano il badge poi uscivano tranquillamente a farsi gli affari loro, tra la noncuranza dei colleghi.

La mesa in onda, ed il relativo tam tam sul web di indignazione, ha scatenato anche le reazioni del mondo politico. Pronto infatti un decreto ad hoc che restringe i tempi, di fronte a forti prove, per la sospensione senza stipendio prima e il licenziamento poi. Una decisione quella presa dal Governo che però non piace ai sindacati, che affermano che leggi efficaci in materia esistono già, basterebbe applicarle...