Diagnosi Clinica Idrocefalo Normoteso -1. CeTIN - trattamento dell'idrocefalo normoteso - PRATO (Prato)

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Diagnosi Clinica Idrocefalo Normoteso -1



La diagnosi di Idrocefalo Normoteso viene formulata sulla base di elementi clinici e strumentali. E' fondamentale quindi riconoscere gli elementi che costituiscono la classica triade di Hakim e contestualmente trovare riscontro di ventricolomegalia sulle immagini diagnostiche TC ed RMN.


Gli aspetti clinici dell'Idrocefalo Normoteso


L’inizio della sintomatologia è spesso insidioso e la durata della fase pre-clinica è difficile da valutare: più corta nelle forme secondarie rispetto a quelle idiopatiche (12 e 24 mesi rispettivamente). In circa i due terzi dei casi il quadro clinico di esordio è monosintomatico. Tuttavia la descrizione storica di Adams ed Hakim rimane di attualità. L’associazione del disturbo della deambulazione, del deficit cognitivo e del disturbo della minzione è ancora l’elemento diagnostico di base.


Disturbi della deambulazione



La loro esistenza è una condizione necessaria in pratica  e talvolta sufficiente per porre diagnosi.


Le descrizioni generalmente si limitano al termine generico di”disturbi della deambulazione”. Questi costituiscono in effetti l’elemento più eclatante di un quadro caratterizzato da una alterazione delle attività motorie.Fra le differenti etichette proposte per descrivere tali disturbi la più adatta sembra quella di aprassia motoria”: la postura eretta è instabile, con tendenza alla retropulsione. La marcia è caratterizzata da passi piccoli e strascicati (marcia magnetica) e talvolta è impossibile.     


Questo disturbo si associa ad una riduzione generale dei movimenti che spiegano l’aspetto “figé”, acinetico del malato. Gli arti superiori sono composti, e testimoniano l’abbandono delle attività manuali e della scrittura. Si rileva un incremento della vivacità dei riflessi tendinei prevalentemente agli arti inferiori in assenza di debolezza o incordinazione.


I meccanismi fisiopatologici alla base del disordine della deambulazione e della postura sono riconducibili ad un insufficiente input dalla corteccia sensitivo-motoria  frontale superiore e dal giro cingolato anteriore alla formazione reticolare. Dal momento che il tratto cortico-spinale che regola il movimento degli arti inferiori, passa attraverso la corona radiata in prossimità dei ventricoli laterali, non sorprende che il disturbo della deambulazione costituisca il primo sintomo a comparire ed il primo a risolversi dopo una derivazione liquorale.   I disturbi della deambulazione o più generalmente motori, quando sono isolati o chiaramente prevalenti, hanno un significato prognostico favorevole.