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Che cosa sono e a che cosa servono i Gruppi Al-Anon

Quando si parla di dipendenze patologiche si fa riferimento a disturbi che non coinvolgono unicamente il soggetto dipendente, ma colpiscono in modo diretto anche le persone che gli stanno attorno. I familiari di un giocatore d’azzardo, di un bevitore o di un assuntore di sostanze hanno, a loro volta, la necessità di un supporto e di un aiuto. In troppi casi il valore del sostegno offerto ai parenti di un individuo indipendente non viene valutato come dovrebbe, e così si finisce per scaricare sul diretto interessato tutti i problemi e tutte le responsabilità. Un atteggiamento di questo tipo, però, equivale a scordare il carattere patologico della dipendenza, che si riflette sui rapporti sociali della persona malata. Non è un caso che nel novero dei criteri diagnostici riportati dal DSM-5 vi sia proprio l’alterazione dei rapporti sociali.

I familiari dei soggetti dipendenti e i gruppi Al-Anon

Qual è, in concreto, il supporto a cui i familiari possono accedere? Se è vero che alle modalità di aiuto destinate agli alcolisti è stata dedicata una grande attenzione, lo stesso non si può dire per i loro parenti. I gruppi di auto-aiuto, i centri di recupero, i servizi territoriali per le dipendenze patologiche e i professionisti del settore possono aiutare chi soffre di una dipendenza ma non i suoi cari, che devono fare i conti con una situazione in cui si sentono impotenti e caratterizzata da vissuti di frustrazione. È per questo che c’è bisogno dei gruppi Al-Anon

L’autostima

L’importanza dei gruppi Al-Anon va individuata nella loro capacità di consentire ai soggetti che ne fanno parte di accrescere la stima in sé stessi. I partecipanti hanno la possibilità di migliorare le cosiddette strategie di coping, che corrispondono ai comportamenti per mezzo dei quali si fa fronte alle circostanze critiche. Al tempo stesso, questa è l’occasione giusta per entrare in profondità nei problemi da conoscere e per espandere il proprio network di rapporti sociali, utile per superare il problema.

Che cosa sono i gruppi Al-Anon

I gruppi Al-Anon sono proposti da un’associazione di cui fanno parte amici e parenti di persone alcoliste. Lo scopo è quello di incontrarsi al fine di condividere le proprie speranze, le proprie emozioni e le proprie esperienze, così che possa essere risolto un problema che è comune a tutti. La dipendenza è una situazione che coinvolge tutto il sistema familiare: questo è il punto di partenza dei gruppi.

La sofferenza dei familiari

Chi fa parte dei gruppi ha l’opportunità di confrontarsi con soggetti che vivono una situazione simile, per parlare delle proprie difficoltà. Non deve mai essere sottovalutata la quota di sofferenza che affligge i familiari dei dipendenti, i quali per altro spesso si trovano a gestire il problema in pina solitudine. Eppure, se ogni componente della famiglia cambia il proprio atteggiamento, è destinato a mutare tutto il sistema familiare di cui fa parte il soggetto dipendente.

La proposta del Centro San Nicola

Il Centro San Nicola ha deciso di rendere parte integrante dei programmi di recupero dei soggetti dipendenti il lavoro con i loro parenti. La patologia della dipendenza non può essere affrontata se non si pensa di intervenire anche sulle dinamiche familiari: ciò vuol dire, per esempio, lavorare sul ruolo che ogni persona può rivestire nel contesto di un processo di recupero. Un singolo cambiamento individuale, a prescindere dalla direzione che viene adottata, è in grado di innescare un cambiamento a livello di tutto il sistema familiare, che in ultima analisi è sempre il luogo in cui il problema è sorto e ha cominciato a svilupparsi.

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