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Black Hat SEO: in cosa consiste e perchè evitarla

In passato, molte persone consideravano e praticavano la SEO come una tattica manipolativa che aveva lo scopo di imbrogliare gli algoritmi di Google attraverso delle specifiche tecniche, che con il tempo hanno preso il nome di “Black Hat SEO”. 

In passato, gli algoritmi di Google non erano avanzati come oggi e non riuscivano ad identificare lo spam web, le minacce e i trucchi degli utenti. Per questo motivo, molti marketer famosi, ai tempi utilizzarono in modo incontrollato le tattiche di Black Hat SEO e riuscirono a classificare i loro sito web. 

Se proviamo, anche per curiosità, ad utilizzare una di queste tattiche oggi, vedremo come Google penalizza pesantemente il sito web. 

Che cos’è la Black Hat SEO e quali rischi comporta

La SEO Black Hat comprende una serie di tattiche da utilizzare per classificare un sito web, pratiche che violano le linee guida dei motori di ricerca, perché sono ideate per manipolare gli algoritmi ed aumentare il posizionamento di un sito nella SERP. 

Tutti i motori di ricerca hanno delle specifiche linee guida e descrivono quali sono le pratiche che violano le loro condizioni, descrivendo anche le conseguenze a cui un utente andrà incontro se viola le loro linee guida. Le tattiche Black Hat SEO possono penalizzare pesantemente un sito web, tanto da ottenere ranking inferiori e un calo drastico del traffico organico. 

I rischi nell’utilizzare queste pratiche sono significativi e, per questo motivo, gran parte dei marketers di oggi non considerano di utilizzare questi approcci perché ritenuti non etici.  .

I Webmaster di Google hanno affermato chiaramente che determinate violazioni possono portare alla rimozione completa di un sito dall’indice di Google, una penalizzazione che potrebbe far perdere anni e anni di lavoro, senza contare la perdita di fatturato dovuta ad un calo di potenziali clienti. 

3 probabili scenari a cui si va incontro con la Black Hat SEO

Utilizzando le tattiche di Black Hat SEO è possibile entrare in uno dei tre scenari, negativi, che elencheremo qui di seguito:

  1. Influenza negativa sul posizionamento e sulla visibilità del sito nei motori di ricerca

Le tattiche di SEO Black Hat sicuramente causeranno al sito di una perdita di ranking di ricerca, quindi in poco tempo si perde visibilità e traffico. Un effetto negativo che, al giorno d’oggi, potrebbe portare ad un forte calo di fatturato. 

  1. Nessuna tattica porta risultati a lungo termine

    Nessuna delle tattiche Black portano a dei risultati efficienti nel lungo periodo, quindi i risultati ottenuti andranno persi in poco tempo. Queste tattiche, dunque, non possono essere utilizzate per siti aziendali che necessitano di certezze e di risultati visibili nel lungo periodo. 
  1. L’esperienza utente perde qualità

    Il SEO considera l’esperienza di un utente sul sito come uno dei fattori principali per la strategia. Le tattiche black hat SEO causano un effetto contrario, perché ottimizzano il sito per i motori di ricerca ed abbassano di molto la qualità dell’esperienza utente. Un problema da non sottovalutare, perché potrebbe far perdere la fiducia degli utenti nei confronti del sito e di conseguenza si perde autorevolezza.  

Quali sono le tattiche

Stiamo parlando di tattiche ma, per chi ha iniziato da poco a studiare e praticare la SEO, potrebbe risultare difficile scoprire quali sono le tattiche da non utilizzare. Qui di seguito abbiamo riportato alcune delle tattiche Black Hat SEO da evitare, per non penalizzare il proprio sito web. 

La prima tattica riguarda la Keyword Stuffing, ovvero la ripetizione continua delle parole chiave principali della pagina. Si tratta di una tattica che non aiuta il sito a classificarsi all’interno della SERP, ma porterà ad un effetto contrario. Questa tattica manipola il posizionamento di un sito perch include una keyword in modo innaturale all’interno di una pagina. 

Un’altra tecnica black hat SEO riguarda il contenuto generato automaticamente da classificare per un gran numero di parole chiave, senza creare dei contenuti utili per gli utenti. 

Si accompagna a questa tecnica il testo nascosto, ovvero l’utilizzo di un testo che ha lo stesso colore dello sfondo e viene inserito fuori dallo schermo o dietro un’immagine. Si tratta di una sorte di escamotage utilizzato per inserire parole chiave nella pagina. 

Tattiche da evitare 

Continuiamo con un’altra tattica molto utilizzata le Pagine Doorway/Gateway, che consiste nel creare delle pagine per colpire delle query specifiche con contenuti che agiscono come funnel verso una pagina. 

Il Cloaking è una tattica che prevede la pubblicazione di contenuti e URL diversi per utenti e motori di ricerca. Si tratta di un chiaro tentativo di classificare una pagina con un contenuto creato per i motori di ricerca, ma gli utenti vengono indirizzati ad un luogo diverso e vengono ingannati. 

Un’altra tattica riguarda l’uso improprio dei dati strutturati: sebbene questi aiutano a definire entità, azioni e relazioni, la tattica di Black Hat SEO abusa in modo improprio di questo markup. Questo accade quando si utilizzano i dati strutturati per fornire informazioni errate, scrivendo, ad esempio, recensioni false con valutazioni a 5 stelle per aumentare la posizione nella SERP. 

Alcuni SEO utilizzano una SEO negativa per cercare di ridurre le classifiche dei concorrenti. Ciò significa far puntare un gran numero di link innaturali ad un altro dominio, con la speranza che questo dominio ottenga una penalizzazione. Si tratta di una pratica, però, che non è molto utilizzata perché Google è in grado di rilevare i link che svolgono questi attacchi. 

Le tattiche di Black Hat SEO rappresentano un forte rischio per qualsiasi sito web e, anche se il loro utilizzo si è ridotto notevolmente nel corso degli anni, purtroppo ci sono ancora molti marketers che seguono queste pratiche anche per i siti web dei loro clienti e inducono le aziende a creare delle strategie sleali. 

Come anticipato nel precedente paragrafo, Google tende a penalizzare fortemente questo tipo di attività sleale, ricorrendo a volte all’eliminazione del sito web tra l’elenco dei siti in SERP. Un evento del genere danneggia gravemente la reputazione di un sito web che, potrebbe impiegare anni, per cercare di riacquistare autorevolezza e la fiducia degli utenti. Per questo motivo, è consigliato imparare a classificare un sito web utilizzando le tecniche “White” SEO che seguono le regole dei motori di ricerca e permettono di ottenere vantaggi reali nel lungo periodo. 

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