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Come fare per trovare lavoro con l'emergenza covid-19

La tecnologia è l’ancora di salvezza a cui ci si può appigliare nelle settimane di emergenza causate dal coronavirus se si ha la necessità di trovare lavoro. I recruiter delle aziende, infatti, si servono delle interviste al telefono, ma soprattutto dei video colloqui, per entrare in contatto con i potenziali candidati e per conoscerli. A dispetto del lockdown imposto dalla pandemia, infatti, la ricerca del lavoro non si può fermare, e gli strumenti digitali mettono a disposizione l’opportunità di parlare a distanza, così da rendere ancora possibili gli iter di selezione da parte delle imprese.

Perché scegliere App Lavoro

Uno degli strumenti a cui ci si può affidare per farsi conoscere dalle aziende è App Lavoro, che si può scoprire e utilizzare attraverso il sito www.applavoro.it. Il meccanismo di funzionamento di questo portale è molto semplice: una volta che ci si è registrati, ci si fa notare ricevendo le recensioni lasciate da ex colleghi e datori di lavoro precedenti. In base a queste recensioni, poi, si ha la possibilità di scalare la graduatoria nazionale dei lavoratori migliori in riferimento al settore in cui si opera.

Vietato rassegnarsi

Insomma, l’invito è a non mollare e a non rassegnarsi se si è alla ricerca di un lavoro in queste settimane. Si tratta solo di avere un po’ di pazienza e di aspettare che i responsabili delle risorse umane riescano a organizzare con efficacia i vari processi di selezione, capendo in che modo ci si debba comportare. Le aziende di ogni dimensione stanno vivendo una fase di riorganizzazione, mentre i recruiters sono impegnati a capire che cosa fare. Può essere che le tempistiche siano un po’ più dilatate rispetto al solito, ma è bene non essere impazienti.

Cosa fare durante un colloquio

Nel corso di un colloquio di lavoro è bene far sapere ai recruiter che si è capaci di lavorare in autonomia, ma soprattutto che si ha la possibilità di farlo anche da casa. Certo, in queste settimane si sono notati sia i pro che i contro dello smart working: lavorare da casa è facile se si vive da soli o in coppia; diventa già più complicato se si ha una famiglia con bambini, e magari ognuno di loro ha bisogno di Internet e di un computer per seguire le lezioni online.

Come farsi apprezzare dai recruiter

I recruiter devono sapere che i candidati hanno la capacità di allinearsi con gli altri lavoratori anche se non si trovano fisicamente accanto a loro. Di conseguenza, chi si propone per una specifica mansione deve pensare in anticipo al modo in cui descriverà il proprio sistema di lavoro, focalizzandosi sugli strumenti da adottare per massimizzare la produttività. Dopo che il colloquio è finito, può essere utile spedire al recruiter un messaggio di posta elettronica di follow-up attraverso il quale ci si può rendere disponibili a ulteriori chiarimenti. Prima di un eventuale contatto successivo, invece, conviene attendere almeno qualche settimana.

Le competenze digitali

Mai come in questi mesi è di fondamentale importanza essere in possesso di competenze digitali, a maggior ragione nel caso in cui il lavoro debba essere svolto da casa. Compilando il curriculum, dunque, è bene focalizzarsi sui programmi che si è in grado di utilizzare, prestando una specifica attenzione a Zoom, Teams, Skype e Hangouts, che semplificano in misura significativa il lavoro da remoto. Può essere importante indicare anche quali sono i progetti e i lavori che sono stati seguiti o svolti da remoto. Non è detto che per tutti ciò rappresenti una novità assoluta: ma anche se lo fosse è indispensabile mostrarsi preparati ad affrontarla.

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