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Coronavirus, le norme da seguire per proteggere i lavoratori fragili

La gestione dei cosiddetti soggetti fragili è di fondamentale importanza nei mesi di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Ne abbiamo discusso con Sicurya, struttura che si occupa di Salute e sicurezza sul lavoro fornendo servizi specifici a cantieri e aziende. L’Associazione Nazionale Medici d’Azienza e Competenti ha segnalato delle indicazioni ben precise da rispettare per contrastare i rischi di contagio. Il documento ANMA, in particolare, suggerisce una prassi da seguire per gestire i lavoratori fragili: una linea di comportamento che si può tradurre in modalità differenti in base al contesto in cui agisce il medico competente.

Le indicazioni dell’ANMA

Nel documento si fa riferimento al fatto che il medico non può far sapere all’azienda se un dipendente ha patologie pregresse o soffre di una fragilità particolare a causa di una malattia, per evidenti ragioni di segreto professionale da una parte e di privacy dall’altra. Di conseguenza, c’è bisogno della condivisione di una linea di comportamento comune e di una prassi che coinvolga non solo le aziende, ma anche i medici competenti e il Servizio Sanitario Nazionale, allo scopo di tutelare i lavoratori fragili.

Qual è la procedura da seguire

Per prima cosa, il datore di lavoro deve essere informato per iscritto dal medico competente, il quale deve redigere un’informativa unica che poi sarà trasmessa a tutte le imprese. Lo scopo di tale informativa è quello di consigliare ai dipendenti di contattare il medico di medicina generale nel caso in cui essi rientrino tra le tipologie di pazienti indicate dalla norma. Così si può prevedere, in caso di necessità, un periodo di isolamento. Se il medico di medicina generale non ha la possibilità di prescrivere la malattia al dipendente, quest’ultimo ha la facoltà di rivolgersi al medico competente per renderlo consapevole della situazione: è a lui che viene conferito il consenso alle azioni che seguiranno.

La misurazione della temperatura

La tutela dei lavoratori fragili passa anche dalla misurazione della temperatura ogni volta che si accede al posto di lavoro. Nel caso in cui la temperatura sia più alta di 37 gradi e mezzo, l’accesso ai luoghi di lavoro non è permesso: il soggetto in questione deve essere munito di mascherina e isolato. Per il momento non sono state date indicazioni per ciò che riguarda il ricorso ai test sierologici, ma è probabile che esse giungeranno entro breve. Le persone a cui viene riscontrata una temperatura superiore ai 37 gradi e mezzo non devono andare né nelle infermerie di sede né al pronto soccorso; viceversa devono limitarsi a contattare il proprio medico curante nel minor tempo possibile e ascoltare le sue indicazioni.

La logica della precauzione

La logica della precauzione è quella in base a cui è stato concepito questo protocollo: questo vuol dire che non si tratta di una logica vincolante, ma che contiene semplicemente delle indicazioni di massima che poi vanno adattate alle specificità di ognuno.

Il protocollo della sicurezza sul lavoro

Il protocollo condiviso per le misure finalizzate al contenimento della pandemia da coronavirus nei luoghi di lavoro comprende tredici punti specifici: essi riguardano le informazioni generali, i dispositivi di protezione, l’aggiornamento del protocollo di regolamentazione, le modalità di ingresso in azienda, la sorveglianza sanitaria con il coinvolgimento del responsabile dei lavoratori per la sicurezza e del medico competente, gli orari di lavoro, le modalità di accesso dei fornitori esterni, la nuova modulazione dei livelli produttivi, la gestione aziendale dello smart work, delle trasferte e della turnazione, le precauzioni igieniche personali, la pulizia e la sanificazione in azienda, gli spazi comuni come le aree per i fumatori, gli spogliatoi, le mense e i distributori di snack e bevande e la gestione dell’ingresso e dell’uscite dei dipendenti.

Qual è lo scopo del protocollo

Il protocollo si pone l’obiettivo di garantire alle attività produttive la possibilità di proseguire nel rispetto delle condizioni di salubrità e tenendo conto della sicurezza dei luoghi di lavoro. Ciò vuol dire che la prosecuzione è assicurata unicamente nel caso in cui vengano riscontrate delle condizioni tali da proteggere i lavoratori. Le indicazioni operative sono state fornite con il coinvolgimento di tutte le parti sociali per aumentare l’efficacia delle misure di contrasto alla diffusione del coronavirus.

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