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Cos’è il search intent e perché è importante per il business

Riuscire a comprendere che cosa sia a muovere le ricerche degli utenti su internet rappresenta il primo passo del successo in termini di risultati di business aziendale. Il ‘search intent’ è uno snodo cruciale nell’articolato processo di digital marketing. Si tratta di quella necessità particolarissima che ha spinto una persona a compiere una ricerca sui motori della Rete, come Google ma non solo. A monte c’è un’aspettativa da soddisfare, che si lega a doppio filo a quello che è stato identificato come un bisogno più o meno imminente.

Occorre scoprire come il motore di ricerca reagisca, con l’obiettivo di soddisfare quella specifica richiesta, restituendo una serie di risultati. Un passaggio che risulterà di cruciale importanza nell’ambito delle attività legate alla consulenza SEO, sia per quanto riguarda la progettazione e l’ottimizzazione del sito stesso sia in merito ai contenuti che - tramite quel portale - si ha intenzione di offrire agli utenti. Per ottenere visibilità la regola principale infatti è molto semplice: bisogna risultare interessanti veicolando sul web testi, foto, video e podcast di valore soddisfacendo dubbi e domande.

L’eccellenza, soprattutto su internet, infatti paga sempre. Inserire nella propria strategia digitale lo studio dell’intento di ricerca consentirà di mettere a segno risultati performanti in termini di posizionamento nella SERP (Search engine results page) e di visibilità. Tutti i giorni milioni di utenti si mettono in cerca di qualcosa su internet: vogliono informazioni, hanno necessità di richiedere un servizio, di acquistare un oggetto o di navigare su un sito ben preciso. Sarà utile sottolineare come sia possibile classificare la maggior parte delle intenzioni di ricerca all’interno di una (o più d'una) di queste categorie: informazionale, navigazionale, transazionale o commerciale.

La classificazione delle query e la creazione di contenuti

Sarà interessante esaminare le quattro categorie all’interno delle quali sono classificabili le query, ovvero le interrogazioni del web. Nella macro area informazionale sono comprese le ricerche relative a un tema ben preciso e correttamente individuato (come superare la prova costume, quando iniziano i saldi): qui l’obiettivo è imparare e acquisire concetti, attraverso la visualizzazione di contenuti.

L’area navigazionale invece è quella relativa alle ricerche dell’utente, che già conosce marca e prodotto da raggiungere e semplicemente digita il relativo dominio o le parole che possono condurlo lì. L’intento di ricerca transazionale prevede che l’utente compia un’azione la quale - più avanti - potrà sfociare in un acquisto: si va in cerca di informazioni su prodotti e servizi interessanti. Infine quello commerciale è l’intento che si lega alla volontà di effettuare un acquisto, per cui le ricerche connesse avranno il potere di influenzare le modalità con le quali sarà fatta la scelta. Nell’ambito della consulenza SEO l’esperto chiamato ad effettuare le analisi e le progettualità dovrà tenere in debito conto lo studio dell’intento di ricerca.

Lo step successivo è la creazione di contenuti e landing page calibrati su quest’ultimo, altrimenti i risultati in fatto di posizionamento nella SERP e di visibilità saranno scarsi. Comprendere chi sono gli utenti target è il segreto del successo online: occorre soddisfare le loro curiosità e domande nel modo migliore possibile.

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