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Previsioni sull’oro e gli altri metalli: quali promettono meglio per il 2021?

Il mercato dei metalli preziosi viene spesso sottovalutato dai nuovi investitori, che rimangono affascinati dall’alta volatilità delle criptovalute o dall’andamento delle aziende hi-tech che può variare con un solo tweet. Se si lasciano correre i trend e altri fenomeni improvvisi, puntare su un prodotto come l’oro rappresenta uno degli investimenti più sicuri che si possa fare. Attenzione, però: ci sono anche tanti altri metalli validi sul mercato, come l’argento e il platino.

I metalli preziosi e i loro utilizzi

Ogni metallo ha caratteristiche, applicazioni e potenzialità diverse. Nonostante l’oro sia il “simbolo” della categoria, è opportuno tenere d’occhio anche gli altri metalli.

Oro

L’oro è il “bene rifugio” per eccellenza e quello che resiste maggiormente agli sbalzi dell’economia. Osservando un grafico dei prezzi dell’oro nel 2020, è possibile verificare come ha resistito a un anno di pandemia. Dopo un iniziale ribasso in primavera, quando la diffusione del virus ha affossato i mercati e l’oro ha toccato il minimo annuale di 1.451 dollari, le azioni aurifere hanno ripreso a salire. Già nei mesi di aprile, maggio e giugno l’oro aveva raggiunto nuovi massimi, per poi stabilire il picco annuale il 7 agosto a 2.075 dollari l’oncia. In seguito il metallo si è stabilizzato in un intervallo compreso tra 1.800 e 2.000 dollari l’oncia, chiudendo l’anno con un dicembre in positivo a quota 1.898. Per tirare le somme, nel corso del 2020 l’oro ha guadagnato il 25,1% ovvero 381 dollari l’oncia: si tratta del maggior incremento percentuale annuo in un decennio.

grafico dei prezzi dell’oro
Grafico dei prezzi dell’oro

Argento

L’argento viene generalmente considerato il fratello minore dell’oro ma nel 2020 ha superato le aspettative più rosee, chiudendo l’anno con un aumento di quasi il 48% e affermandosi come materia prima con il migliore risultato. Le motivazioni si trovano nel suo status di “bene rifugio” in un’economia in crisi e nelle sue molteplici applicazioni nel settore industriale. Ad esempio, l’argento è un componente fondamentale delle celle fotovoltaiche che si trovano nei pannelli solari, una tecnologia destinata a diventare la normalità nelle città “smart” del futuro.

Altri metalli

Anche il palladio e il platino hanno chiuso il 2020 in bellezza, rispettivamente con una crescita del 26% e dell’11%. Entrambi vengono usati in ambito chimico o industriale, con il palladio che viene utilizzato principalmente nei motori dei veicoli elettrici. Infine, va menzionato il rame. Pur non essendo un metallo prezioso viene scambiato sui principali mercati, quindi è spesso accomunato ai precedenti. Ha utilizzi quasi completamente industriali ed è salito del 26% nel corso del 2020.

Investire nei metalli preziosi nel 2021

È probabile che nel 2021 i metalli continueranno lentamente a salire, soprattutto in vista di un possibile aumento dell’inflazione e di un eventuale maggiore indebolimento del dollaro statunitense. Tuttavia, il focus tornerà su oro e argento. Il metallo giallo continuerà a beneficiare dei fattori che lo hanno portato al picco del 7 agosto 2020, ma a questi potrebbero aggiungersi altri fattori determinati dall’instabilità economica e politica. Secondo gli analisti, l’oro può realisticamente superare i 2.200 dollari entro la fine dell’anno.

Per quanto riguarda l’argento, le previsioni attuali sono più conservative ma occorre tenere a mente che si tratta anche di un metallo industriale. Trova diverse applicazioni nel settore dell’elettronica, dei dispositivi medici e di tutto il “green tech”. L’aumento della domanda sarà dunque in larga parte direttamente proporzionale al numero di Paesi che adotteranno modelli di green economy. Gli analisti prevedono un aumento verso i 32 dollari l’oncia entro la fine del 2021, ma quasi sicuramente sarà necessario attendere una ripresa dell’economia globale prima di vedere variazioni di prezzo rilevanti.

Conclusioni sul mercato dei metalli

Anche nel 2021 l’oro e l’argento resteranno quindi i metalli protagonisti, seppur con previsioni differenti. Il primo tiene stretto il proprio titolo di “bene di rifugio”, forte della propria crescita lenta ma costante, mentre per il secondo potrebbero esserci sorprese visti i settori in cui viene utilizzato.

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