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Che cos'è Google SGE e cosa serve

Gli ultimi sei mesi sono stati di fuoco e fermento per chiunque lavora nel settore del web marketing, in particolare dopo il lancio di strumenti digitali intelligenti diventati famosi in tutto il mondo e alla portata di tutti gli utenti, come ChatGPT e tools di IA generativa che si sono integrati con browser e programmi utilizzati nella quotidianità.

ChatGPT ha reso l’intelligenza artificiale ufficialmente una tendenza che ha attirato, finalmente, l’attenzione di tutti e si è integrata in numerosi settori creando un vero e proprio ecosistema online.

Poco dopo l’ascesa di questo strumento anche altre aziende come Microsoft e Google hanno annunciato grandi novità, alcuni ancora in fase di testing ed altri già rilasciati. Tra i più importanti troviamo Google Search Generative Experience. Ma di cosa si tratta e come funziona? 

Google SGE: che cos’è e come funziona la nuova funzionalità 

Google SGE è una nuova funzionalità, ancora in fase sperimentale, che fornisce i risultati di ricerca in versione più completa grazie all’utilizzo dell’IA generativa. Cosa significa? Quando effettuiamo una qualsiasi ricerca questa funzionalità è in grado di generare una risposta che riassume l’argomento e attinge a diverse fonti online per acquisire tutte le informazioni necessarie per creare il riassunto in maniera completa e pertinente.

La funzionalità si presenta con un box di risposta che può avere diverse dimensioni a seconda del riassunto da dare e in base alla query digitata. Ciò significa che in alcuni casi Google SGE può occupare anche l’intera schermata del motore di ricerca. All’interno di questo box troviamo diversi elementi:

  • Testo follow up;
  • Link alle fonti.

Il funzionamento di Google SGE

Come funziona quando si attiva Google SGE? Quando entra in funzione lo strumento di intelligenza artificiale cerca di comprendere in primo luogo qual è l’intento della query di ricerca e in un secondo momento si attiva l’intelligenza artificiale utilizzata da Google per la ricerca delle fonti. 

Ovviamente, la ricerca viene effettuata dapprima tra i risultati di ricerca di Google e successivamente su social media e knowledge graph. In base alla query digitata si ottiene una ricerca personalizzata che oltre al testo può includere anche contenuti multimediali, file di immagini e video.

Per ricevere una risposta esaustiva al momento è possibile che Google SGE richieda più tempo del previsto, poiché il tempo di produzione della risposta varia in funzione al numero di elementi che andranno a comporla. I test effettuati fino ad oggi evidenziano un tempo di risposta piuttosto lenta, per questo motivo i feautured snippet sono considerati migliori e immediati.

L’esperienza di navigazione diventa ancor più ricca sia su desktop che su mobile, anche se per questi ultimi dispositivi le fonti non sono posizionate a destra ma si trovano in fondo al box. Si tratta di una presentazione visiva che in entrambi i casi è in grado di offrire una panoramica completa dell’argomento in maniera molto chiara, grazie anche all’estetica scelta dal team Google, che vede una distinzione tra i diversi tipi di domande con l’assegnazione dei colori di sfondo, due elementi che aiutano gli utenti a identificare in maniera più rapida e immediata il risultato di ricerca.

Quali query inserire nel box di Google SGE?

Per attivare il SGE di Google è importante imparare come inserire le query che, al momento, rappresentano per l’intelligenza artificiale delle istruzioni che permette a questo strumento di fornire risposte su argomenti come geografia, storia, scienze, tecnologia e così via. 

Le tipologie di query da inserire sono diverse:

  • Fatti storici accaduti in passato;
  • Definizione di termini e parole;
  • Ricerca di istruzioni;
  • Confronto tra due oggetti, prodotti, servizi e idee;
  • Richiesta di prezzi, recensioni e informazioni su prodotti;

Al momento non è possibile chiedere informazioni su condizioni mediche, investimenti, questioni legali e tutti quegli argomenti considerati sensibili, che potrebbero avere un impatto negativo sulle persone.

Come utilizzare SGE di Google per scopi commerciali

La funzione SGE di Google può essere utilizzata anche per scopi commerciali poiché all’interno del box generato dall’intelligenza artificiale è possibile ottenere tra i risultati anche i prodotti presenti negli e-Commerce, ma lo strumento non garantisce che il primo prodotto ad essere mostrato sia quello proveniente dal sito del produttore o venditore ufficiale.

Quando si clicca su un link di prodotto la pagina si apre all’interno del box, come una sorta di pop up con informazioni dettagliate sull’oggetto con annesse recensioni e link per l’acquisto. Cosa significa tutto questo? In poche parole, Google sta lavorando sodo per poter permettere agli utenti di effettuare un acquisto direttamente in SERP.

SGE ha come obiettivo principale quello di permettere agli utenti sia privati che business di risparmiare tempo, offrendo loro i migliori fornitori già filtrati dall’IA, il miglior prezzo e i prodotti con le migliori recensioni. Si tratterebbe, dunque, di una vera e propria rivoluzione per gli acquisti online, poco piacevole per gli eCommerce che vedranno diminuire notevolmente il traffico in entrata.

Conclusioni

Nonostante questa nuova funzionalità di Google sia stata lanciata in versione beta testing inizialmente negli USA e solo per un gruppo selezionato di utenti, ma pian piano andrà ad estendersi anche all’estero, è palese la volontà della grande azienda Tech di voler ampliare i confini della tecnologia di ricerca e di offrire agli utenti un’esperienza di navigazione più immediata, completa e ottimizzata.

Un altro elemento da tenere in considerazione, come abbiamo visto, è il potenziamento degli ecommerce con le inserzioni organiche dei prodotti: SGE, infatti, va oltre il tradizionale risultato di ricerca ed è in grado di consigliare i prodotti elencati organicamente se l’utente utilizza le keywords in maniera differente e più mirata. Tutto questo ha un solo significato per le aziende di eCommerce: poter raggiungere il pubblico di riferimento in modo più efficace e poter integrare degli elenchi di prodotti nei risultati di ricerca.

Possiamo concludere affermando che il potenziale della Search Generative Experience di Google è senza dubbio intrigante e tutti gli esperti di settore attendono il suo rilascio su larga scala per comprendere come questo strumento sia in grado di soddisfare le innumerevoli richieste degli utenti senza subire rallentamenti o senza penalizzare il complesso ecosistema della SERP.

Per maggiori informazioni puoi consultare l’articolo del blog “Learn as you search (and browse) using generative AI” di Google. 


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