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Porte Blindate per Ufficio: un investimento in sicurezza

Le porte blindate rivestono un ruolo cruciale nella difesa dei nostri immobili. Si calcola infatti che il 75% dei furti avvenga proprio entrando dalla porta. Per questo è l’infisso a cui prestare maggiore attenzione e va scelto con criterio.

In un ambiente come gli uffici, di solito si presta meno attenzione all’aspetto della sicurezza. Eppure sono il luogo fulcro del nostro lavoro, dove sono custodite informazioni vitali per la nostra azienda, spesso in formato digitale, nei computer, nei server, nei nas, negli hard disk portatili, eccetera, tutte cose che possono venire agevolmente prese e portate via dai ladri, per poterle poi rivendere a pochi spiccioli ai mercati dell’usato. Quando non anche denaro o informazioni di assoluto valore.

Per questo è fortemente consigliato montare una buona porta blindata (quelle standard vengono aperte in pochi secondi) a protezione del nostro patrimonio lavorativo.

Ma come fare per scegliere una porta blindata efficace? Ecco alcuni consigli pratici.

Il prezzo delle porte blindate

Come per tutte le cose, esistono porte blindate economiche e porte blindate più costose. La differenza non la fanno solo gli allestimenti per la sicurezza, ma anche il tipo di rivestimento interno ed esterno.

Ci sono marchi di design, che realizzano porte blindate con pannello in pietra a cui vengono incastonati dei brillanti swarowski. Ovvio che, unendo queste due personalizzazioni ad una classe anti effrazione (di cui parleremo tra un po’) elevata, il prezzo raggiunga facilmente tetti superiori alle 3000 euro.

Dall’altro capo del listino, troviamo le classiche porte economiche con pannello liscio e classe antieffrazione minima. Per questo tipo di blindato, si trovano spesso offerte fino addirittura a meno di 300 euro, escluso il montaggio.

Le differenze di prezzo ci sono insomma, ma non sono tutte da ricercare nel livello di sicurezza che garantisce la porta.

Com’è fatta una porta blindata e le differenze

Come sono fatte le porte blindate? Tutte le porte blindate sono dotate di un controtelaio in lamiera che viene murato al vano d’ingresso grazie a delle codette, chiamate tecnicamente “zanche”. Se avete già una porta blindata in ufficio, molto probabilmente questa sarà ancorata proprio a questo telaio. Voi non potete vederlo ma sicuramente c’è.

Il telaio della porta, che deve essere in acciaio presso piegato, viene ancorato al controtelaio e sul telaio viene montata l’anta della porta.

Nello spessore dell’acciaio utilizzato per fabbricare la porta blindata, ricade già la prima differenza di prezzo. Una porta costruita in acciaio 25/10 (venticinque decimi) è più resistente alle torsioni (con il classico piede di porco) rispetto ad una costruita in acciaio 10/10.

Al suo interno l’anta, a seconda del costo, può contenere delle barre in acciaio irrigidenti, che servono a creare maggior resistenza ai tentativi di effrazione per torsione. Più l’anta è ben irrigidita, meno possibilità ci sono che possa essere scardinata per torsione.

Per evitare che la porta venga scardinata, è necessario che siano presenti alcuni accorgimenti. Uno di questo sono i rostri anti scardino. Sono delle punte di acciaio che escono dall’anta e, quando questa è chiusa, si vanno ad inserire dentro il telaio. Di solito questi rostri sono presenti lato cerniere. Maggiore è il numero di rostri (da 4 in poi è ottima), migliore sarà il livello di sicurezza della porta.

Lato apertura invece, possono essere presenti dei pistoni supplementari sia sopra che sotto la serratura, distanziati circa 30 centimetri dal basso e dall’alto. Questi pistoni si azionano quando si chiude la porta, proprio come i pistoni centrali della serratura. In questa maniera, lato apertura avremo ben 3 punti di ancoraggio e la porta non potrà essere scardinata.

Passando dalla sicurezza al comfort, l’interno della porta blindata, può essere coibentato con del poletirene espanso, polistirolo o lana di roccia. Questo plus renderà la vostra porta insonorizzante e creerà anche una barriera contro il freddo.

Per far in maniera che non entrino spifferi, fate attenzione che la vostra porta sia dotata di paraspifferi a ghigliottina, una sorta di guarnizione che si abbassa quando la porta è chiusa.

Rimanendo in tema di comfort, una buona porta blindata isolante, è dotata di buone guarnizioni di battuta.

Una porta blindata con tutti questi accessori per favorire l’isolamento termico e acustico, può essere equiparata ad un infisso e può godere delle detrazioni fiscali come miglioramento delle prestazioni energetiche dell’ufficio.

Il punto debole: la serratura

La maggior parte delle porte blindate in vendita di medio/alta qualità, hanno più o meno le caratteristiche di sicurezza sopra elencate. Come mai allora si verificano tutti questi furti?

La risposta non è una sola. Intanto ad oggi sono ancora molte le case e gli uffici che non hanno una porta blindata. Poi, quelli che ce l’hanno spesso sono di qualche anno fa, quando non erano stati ancora introdotti questi miglioramenti.

Infine, il punto debole comune di tutte le porte blindate è la serratura. Un abile ladro, può aprire una serratura in pochi secondi. Basta scardinare la serratura con piccoli attrezzi o utilizzando la tecnica del “tubo innocente” e altre diavolerie che hanno inventato per penetrare nelle case dalla porta principale.

Ma la soluzione c’è ed è a portata di mano, precisamente in ferramenta, o nel negozio che vi vende la porta blindata. Esistono delle serrature a cilindro conico che non possono essere né manomesse, né sfondate perché quando vengono sollecitate con una spinta, non possono per loro natura uscire dalla loro sede.

Poi ci sono le porte col sistema anti shock che se sollecitate fanno scattare un livello di sicurezza superiore, andando a isolare la serratura dai sistemi di chiusura. In altre parole il cilindro gira a vuoto e non è più scassinabile. Di contro poi ci vorrà un buon fabbro anche per voi se volete rientrare in ufficio.

Esistono serrature complesse con diversi punti di aggancio per le quali i tentativi di apertura con i classici attrezzi non funzionano.

Insomma, se il punto debole di una porta blindata è la serratura, sappiate che è solo perché si utilizzano quelle comuni. Se voleste cambiare la serratura al vostro ufficio, è possibile farlo acquistandone una più buona con costi che vanno dalle 100 alle 200 euro circa. Ma ne vale la pena.

Le Classi Anti Effrazione

Quando andate a comprare una porta blindata per l’ufficio, un buon metro per valutare se la spesa vi garantirà sicurezza è farsi dire la classe anti effrazione.

La classe anti effrazione viene data dopo dei severi test di controllo effettuati presso un ente certificatore e consiste semplicemente nel vedere quanto tempo ci vuole per aprire una porta blindata utilizzando determinati attrezzi.

Esistono 6 classi anti effrazione, stabilite con la normativa ENV 1627/30 del 2011.

  • Classe Anti Effrazione 1: efficace contro ladri occasionali che cercano di forzare la porta con la forza fisica e attrezzi semplici. Deve poter aprire in pochissimi secondi senza fare rumore. Il ladro non sa che tipo di bottino riuscirà ad ottenere.
  • Classe Anti Effrazione 2: efficace contro ladri occasionali che tentano di forzare la porta utilizzando forza fisica e attrezzi semplici come giraviti, tenaglie e cunei. Deve poter aprire in pochi secondi senza fare rumore. Il ladro non sa che tipo di bottino riuscirà ad ottenere.
  • Classe Anti Effrazione 3: efficace contro ladri attrezzati con piede di porco, martelli e un trapano manuale. Deve poter aprire in pochi minuti e non gli importa se fa rumore. Il ladro non sa che tipo di bottino riuscirà ad ottenere.
  • Classe Anti Effrazione 4: efficace contro uno scassinatore abile che utilizza vari attrezzi come martelli, cesoie, trapano elettrico a batteria e altri arnesi da scasso. Non è impensierito né dal rumore che provoca, né dal tempo che ci metterà ad aprirla. Di solito è una persona organizzata che ha puntato l’abitazione e conosce gli orari di assenza del proprietario. Il ladro conosce sommariamente l’entità del bottino che otterrebbe.
  • Classe Anti Effrazione 5: efficace contro un ladro esperto e di professione che utilizza mezzi elettrici di media potenza. Non è impensierito né dal rumore che provoca, né dal tempo che ci metterà ad aprirla. Il ladro conosce benissimo l’entità del bottino che otterrebbe.
  • Classe Anti Effrazione 6: efficace contro uno scassinatore molto esperto che utilizza attrezzi molto potenti. Non è impensierito né dal rumore che provoca, né dal tempo che ci metterà ad aprirla. Il ladro conosce benissimo l’entità del bottino che otterrebbe.

Quale porta blindata dovresti scegliere?

A seconda del valore che custodisci nel tuo ufficio potresti orientarti da una porta blindata classe anti effrazione 3 in su. Sconsigliate sempre classi anti effrazione 1 e 2.

Una porta blindata classe anti effrazione 3 è indicata per appartamenti e uffici che custodiscono beni di medio valore.

Una porta blindata classe anti effrazione 4 è invece indicata per abitazioni e ville signorili ed uffici che custodiscono beni di considerevole valore.

Le classi 5 e 6 sono di solito preferite per banche, uffici postali e altri luoghi dove la sicurezza deve essere ai massimi livelli.

Se posso darti un consiglio, investi sulla sicurezza e magari risparmia sui rivestimenti della porta (i pannelli). Un buon pannello di alluminio o pvc, per gli uffici con la porta esposta alle intemperie o una semplice fodera liscia, per quegli uffici con l’ingresso affacciato sul vano scala, saranno più che sufficienti a garantirti durevolezza nel tempo.

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